di Giancarlo Cerrelli

Nella cornice solenne della Basilica di San Pietro, lo scorso 1° giugno, Papa Leone XIV ha rivolto un messaggio limpido e controcorrente ai fedeli riuniti per il Giubileo delle famiglie, dei nonni e degli anziani: la libertà, ha detto, “non può essere invocata per togliere la vita, ma solo per donarla”. Un’affermazione potente, che si staglia come baluardo etico in un’epoca in cui la retorica della libertà individuale viene spesso piegata a giustificare pratiche come l’aborto e l’eutanasia.

Nel cuore della sua omelia, Leone XIV ha richiamato i fedeli a un recupero della verità originaria del legame umano: “Viviamo grazie a una relazione, cioè a un legame libero e liberante di umanità e di cura vicendevole”. Proprio questa umanità viene ferita ogniqualvolta la libertà si trasforma in strumento di offesa, anziché di protezione e di dono.

Il matrimonio come canone, non come ideale

Il pontefice ha poi pronunciato parole di straordinaria chiarezza sul matrimonio: “Non è un ideale – ha detto – ma il canone del vero amore tra l’uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo”, richiamandosi esplicitamente alla Humanae Vitae di Paolo VI. In una cultura che spesso relativizza ogni legame e propone convivenze alternative come opzioni equivalenti, il Papa ha rimarcato la natura costitutiva e generativa del matrimonio cristiano, che “vi trasforma in una carne sola” e “vi rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita”.

Un messaggio che rompe il silenzio ambiguo di parte del mondo cattolico contemporaneo, troppo spesso tentato di adattare la dottrina ai dettami della cultura dominante. Leone XIV, al contrario, ha scelto di tornare alla sorgente, ribadendo che proprio dalla famiglia – fondata sul matrimonio tra uomo e donna – “viene generato il futuro dei popoli”.

Un silenzio assordante

Eppure, nonostante la portata storica e spirituale di queste parole, la grande stampa nazionale ha scelto di ignorarle. Nessun titolo, nessuna riga sui principali quotidiani. Un’omissione che lascia trasparire non solo disattenzione, ma forse anche un imbarazzo culturale: quello di chi non riesce più a comprendere che difendere la vita, e il matrimonio, non è una posizione ideologica, ma un atto di umanità.

Il Papa ha parlato a tutte le famiglie, ai giovani, agli anziani, ai padri e alle madri. Ha parlato a una Chiesa che rischia di smarrire il suo ruolo profetico. Ha parlato, soprattutto, a un mondo che ha disperato bisogno di ritrovare la bellezza del dono, della fedeltà e della verità.

Leone XIV non ha avuto paura di andare controcorrente. Il suo messaggio è un faro per chi non vuole cedere alla deriva di una libertà autoreferenziale e senza legami.

23100cookie-checkLa lezione di Leone XIV: la libertà non è un’arma contro la vita

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