Islam

L’Islam in modo subdolo e silente sta conquistando l’Europa. In Italia la sinistra improvvidamente fa il suo gioco auspicando una dubbia “battaglia per l’integrazione” e a favore dello lo Ius soli. Il libro di Enrico Letta, appena uscito, ce ne dà conferma.

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L’Islam e la conquista dell’Europa

La nostra civiltà non è tanto debole per la forza dei suoi nemici o dei suoi avversari, quanto per la sua sottomissione, per la sua mancanza di vitalità, che si manifesta nell’odio di se stessa, nella cancellazione della sua memoria, nella cultura dell’incultura, nella riduzione della sua storia alla negatività!  
L’islamismo fa avanzare le sue pedine non perché ha il potere di farlo, ma perché la nostra impotenza glielo permette e addirittura lo invitiamo a farlo… Ora, l’Islam è una civiltà dell’onore. Se la nostra civiltà disprezza se stessa, gli altri ci disprezzeranno ancora più brutalmente”.

È quanto afferma Il filosofo francese Michel Onfray, intervistato da Giulio Meotti, che ha appena pubblicato un nuovo libro, dal titolo L’Art d’être français.

Il caso della moschea in Francia e il movimento islamista Millî Görüs.

A tal proposito, ha destato uno scandalo nazionale in Francia il fatto che il consiglio municipale di Strasburgo (situato nella regione nord-orientale dell’Alsazia) abbia votato il 22 marzo a favore della concessione di 2,5 milioni di euro di finanziamenti per la costruzione di una moschea guidata dal movimento islamista Millî Görüş.

Un’inchiesta del National Catholic Register, il più antico quotidiano cattolico americano fa stato, infatti, che a Strasburgo sarà costruita la più grande moschea d’Europa.

Tale moschea per la sua posizione e le sue dimensioni ha, infatti, una forte valenza simbolica.

Strasburgo, in realtà, è la sede del Consiglio d’Europa ed è una delle tre “capitali d’Europa”, assieme a Bruxelles e Lussemburgo e ospita anche l’emblematica cattedrale medievale di Nostra Signora, una delle chiese più alte del mondo.

L’architettura ottomana della moschea, con i suoi imponenti minareti, porterà un segno indelebile nel paesaggio di questo importante luogo della cultura cristiana occidentale.

Legami con la Turchia

Jean-Philippe Vetter, membro del partito conservatore Les Républicains , ha, peraltro, sottolineato gli stretti e noti legami tra la Confederazione islamica di Millî Görüs e il mondo politico turco. 

Il vice primo ministro turco Bekir Bozdağ ha partecipato, invero, alla prima cerimonia di posa della prima pietra della moschea di Strasburgo, nel 2017. 

Millî Görüs, tra l’altro, è stata fondata nel 1969 in Germania dall’ex primo ministro turco Necmettin Erbakan , per unificare la diaspora turca in Europa. 

Considerato il mentore politico del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan , Erbakan ha affermato, durante un discorso del 1991 a Ludwigsburg, in Germania, che:

“gli europei sono malati. … Daremo loro la medicina. L’intera Europa diventerà islamica. Conquisteremo Roma”.

La mezza luna islamica

Infiltrazione dell’Islam in Europa e in Italia

La confederazione turca afferma di avere oltre 514 moschee in tutta Europa, compresa la nuova moschea in costruzione a Milano.

La sua capacità di infiltrazione è tale che uno studio sugli asili a Vienna ha rivelato che Millî Görüs ha legami con molte delle scuole materne della capitale. 

L’esperto di Turchia Ralph Ghadban avverte, peraltro, che l’Islam che viene predicato in Europa nelle moschee controllate dalla Turchia è “molto osservante della sharia e con forti toni turco-nazionalistici”, tale da esigere una “netta separazione dai valori individualistici dell’Occidente”. 

Il National Catholic Register, da parte sua, ha parlato con Joachim Veliocas, analista del Centre des Etudes du Moyen-Orient di Parigi, il quale afferma che la costruzione della moschea di Strasburgo rientra nell’ambito della “nascita di una contro-società turca a Strasburgo“.

Ingenuità e cinismo politico

Un disegno reso possibile solo dalla permissività delle autorità locali, secondo Veliocas, che ha scritto un libro sul clientelismo praticato dai politici di tutti i partiti, per comprare voti distribuendo fondi pubblici.

“Fanno tutto ciò che è in loro potere per placare i musulmani“, ha detto Veliocas, “anche i musulmani più radicali, al fine di consolidare questo elettorato, spesso sollevando l’argomento della non discriminazione“, che consiste nel concedere all’Islam lo stesso spazio del cristianesimo”.

“A volte, vediamo alcuni vescovi all’inaugurazione di moschee legate ai Fratelli Musulmani“, ha detto Veliocas, che ha pubblicato il libro L’Eglise face à l’Islam. Entre naïveté et lucidité (prefato da padre Henri Boulad).

“Il cardinale Barbarin, ad esempio, ha pubblicato un comunicato stampa in difesa dell’Istituto di civiltà musulmana di Lione, sovvenzionato dal comune.

Eppure, sappiamo che è guidato dai sostenitori di Tariq Ramadan ed è stato inaugurato dal segretario generale della Muslim World League, Muhammad Al-Issa, che nella sua tesi di dottorato ha prescritto l’assassinio di apostati!”.

L’Europa, tuttavia, non prende sul serio le loro parole. Neanche quando Erdogan afferma:

“Le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati…”. 

Gli europei hanno perso il collante che li univa: le radici cristiane

Gli europei, come del resto anche gli italiani, hanno perso, o dimenticato drammaticamente il collante che li univa, la propria identità, cioè le proprie radici cristiane.

Sono succubi, tra l’altro di quel processo di decostruzione antropologica e giuridica che sta demoralizzando e minando le basi sociali della convivenza.

L’Italia, peraltro, presenta una forte denatalità.

Gli europei, difatti, si sposano tardi e hanno pochi o nessun figlio.

I musulmani, invece, si sposano presto e hanno molti bambini.

Le comunità islamiche, al contrario, sono legate dal linguaggio, dalla cultura, dalla religione.

Se continua questo trend l’Europa e soprattutto l’Italia, ove l’immigrazione ha le sembianze di un’invasione, saranno costituite da maggioranze musulmane.

In Italia la sinistra e il libro di Enrico Letta fanno da sponda

In tale contesto, in Italia, c’è la sinistra che fa da sponda a questa conquista silenziosa che l’Islam sta attuando nella società occidentale.

Sono sufficienti le parole di Enrico Letta, Segretario del Pd, nel libro appena pubblicato, dal titolo: “Anima e cacciavite“, per comprendere l’orizzonte verso cui si muove il mondo della sinistra:

“Nel discorso programmatico con il quale il 14 marzo 2021 ho chiesto il voto per essere eletto segretario nazionale del Partito democratico ho rilanciato la nostra battaglia per l’integrazione. Ho parlato di ius soli, ho fatto riferimento alla necessità di integrare nella nostra comunità e nel suo sistema formativo, fin dall’inizio, i giovani che vengono da famiglie arrivate da fuori. ”

Il filosofo Cristin: “la catastrofe in Europa è non solo annunciata ma anche arrivata

Tale riferimento alla “battaglia per l’integrazione” di Letta, sembra, tuttavia, stonare con ciò che afferma Renato Cristin, professore di ermeneutica filosofica all’Università di Trieste, già direttore dell’Istituto italiano di cultura a Berlino, intervistato da Giulio Meotti.

Afferma, infatti il filosofo:

Da qualche anno la jihad praticata dall’islamismo radicale in Europa è a bassa intensità o, se vogliamo, di intensità pulviscolare, come se una regia occulta avesse ordinato di cambiare tattica. Ma sotto le ceneri le braci dell’odio anti-occidentale, anti-cristiano e anti-ebraico sono sempre roventi. E poiché la strategia e gli obiettivi sono rimasti uguali (sono sempre gli stessi da più di un millennio), purtroppo vedremo nuovamente le fiammate terroristiche che a nostre spese abbiamo conosciuto e certamente continueremo ad assistere alla progressiva conquista di spazi, simbolici e concreti, da parte di una forza non sempre compatta ma sempre compattabile quando arrivi la chiamata superiore o quando venga creato il casus belli di volta in volta utile. La mancata comprensione di questa essenza dell’islamismo porta ad abbassare la guardia. 

E continua:

Se i fatti che testimoniano la persistenza del fattore jihadista e della volontà espansiva islamica in Europa non vengono messi in luce dai mezzi di informazione, ciò non significa che essi siano di piccola o addirittura minima portata. Purtroppo questa distorsione prospettica produce storture nell’azione, che appunto è sottodimensionata rispetto alla gravità della realtà. E così, di deformazione in deformazione, si arriverà alla graduale sostituzione, di leggi, di comportamenti, di religione, di popolazioni. Ne scorgiamo già le tracce, ma siamo talmente ingenui, e pure preoccupati e disorientati, da nasconderle. Preferiamo non vedere, piuttosto che riconoscere la pericolosità di ciò che sta accadendo. E quando a non voler vedere sono le istituzioni che ci governano e che governano l’Europa, allora la catastrofe è non solo annunciata ma anche arrivata.

15370cookie-checkL’Islam alla conquista dell’Europa, con la complicità, in Italia, della sinistra e di Letta.
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