Tra una errata, o piuttosto, falsa interpretazione del regolamento comunale e tra un centro destra imbarazzante, i fautori della dittatura del pensiero unico avrebbero voluto affossare la mozione contro il ddl Zan, votata dal Consiglio Comunale di Crotone, ma non ci sono riusciti; è quanto afferma il Coordinatore provinciale della Lega di Crotone, Giancarlo Cerrelli.
È sconcertante e paradossale ciò che è avvenuto durante la seduta del Consiglio Comunale del 30 novembre u.s.. Tra i punti all’ordine del giorno – continua Cerrelli – vi era la discussione e la votazione della mozione della Consigliera Comunale della Lega, Marisa Luana Cavallo, contro il disegno di legge Zan, che è in discussione in Parlamento. Tale mozione, difatti, impegna la Giunta comunale a manifestare presso il Parlamento della Repubblica Italiana ed in particolare presso il Senato della Repubblica e la sua Presidente, il proprio dissenso all’approvazione della proposta di legge in discussione al Senato, suscettibile di violare la libertà di pensiero, la libertà di parola, la libertà di opinione, la libertà di associazione, la libertà di stampa, la libertà di educazione, la libertà di insegnamento e la libertà religiosa.
Ebbene, dopo la discussione in Consiglio della mozione – continua Cerrelli – si è giunti alla votazione e si è ottenuto il seguente risultato: 12 voti a favore della mozione Cavallo, 10 voti contrari e 8 astenuti.
A questo punto – sostiene Cerrelli – avviene un colpo di scena esilarante, il Segretario generale del Comune di Crotone, dichiara inaspettatamente la mancanza del quorum funzionale, bocciando la mozione, in tal modo, forzando palesemente l’interpretazione dell’art. 81 del Regolamento comunale, che recita testualmente: “Una proposta, nelle sedute di prima convocazione, non si intende approvata se non è presente almeno la metà dei consiglieri e se non è adottata a maggioranza dei votanti, esclusi gli astenuti”.
Resici conto della palese forzatura interpretativa del Regolamento – continua Cerrelli – abbiamo propiziato una mozione d’ordine, ben esposta e perorata dal Consigliere comunale, Fabrizio Meo, che ha ottenuto, così, l’aggiornamento della seduta a mercoledì 2 dicembre, affinché sia data un’interpretazione certa e univoca dell’art. 81 del Regolamento. Necessariamente c’è da osservare, che come è stato annunciato dal Presidente del Consiglio Comunale, sarà rivisto, alla luce della corretta interpretazione della norma regolamentare, l’esito della votazione della mozione Cavallo.
Ciò che è accaduto è di una gravità inaudita, continua Cerrelli; la Giunta comunale, pur di non dare soddisfazione a chi – anche tra le fila della maggioranza – ha votato a favore della mozione, sembra aver favorito artatamente un’interpretazione originale, nonché maldestra del Regolamento comunale, peraltro condivisa dal Segretario Generale, afferente al quorum funzionale; facendo leva, infatti, sugli astenuti, tale interpretazione avrebbe permesso di rigettare la mozione; ma, tale sconsiderata interpretazione del regolamento, finalizzata a non far passare la mozione, rischia, tuttavia, di creare un precedente interpretativo, che permetterebbe di inficiare, o mettere in serio dubbio la legittimità di tutta la futura attività amministrativa dell’Ente.
Il furore ideologico dei fautori del pensiero unico politicamente corretto può arrivare financo, come in questo caso, a cambiare le regole del gioco pur di far prevalere e imporre la loro subdola dittatura.
Un capitolo a parte – sostiene Cerrelli – merita, invece, il comportamento imbarazzante tenuto dal centro destra riguardo alla votazione della mozione: su nove componenti, solo tre hanno votato a favore, due hanno votato in modo contrario, due si sono astenuti e due si sono allontanati dall’aula.
Ciò conferma, palesemente, quanto ho detto in passato, non si possono fare polpettoni quando si lavora per creare una coalizione!
Non è corretto aderire alla coalizione di centrodestra se si hanno valori e sensibilità differenti.
La mozione Cavallo contro il Ddl Zan, in definitiva, è servita, comunque, almeno a due cose, afferma Cerrelli: per prima cosa a scoprire che Crotone ha una Giunta comunale, che sembra pronta a forzare la lettera della legge, imponendo la propria visione ideologica, anche mettendosi contro il volere del Consiglio, pur di raggiungere i propri intenti; in secondo luogo la mozione Cavallo è servita per fare il de profundis alla coalizione di centro destra del Comune di Crotone, che oggi possiamo constatare, con la certezza dei numeri, che non esiste, o meglio, che non è mai esistita.