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Mancano pochi giorni alle Elezioni Regionali in Calabria e sorprende non scorgere, nei programmi dei candidati di centro-destra e di centro-sinistra, alcuna differenza di principio.

Tutti i candidati, da destra a sinistra, sono intenti a parlare meramente e precipuamente di problemi tecnici. E ciò è giustificato dal fatto che i problemi tecnici non avendo alcun colore politico non hanno il rischio di scontentare alcuno.
È noto, altresì, che la Calabria soffra di tanti problemi, a cominciare dalla sanità commissariata da anni e pertanto è giusto che i problemi vadano affrontati tecnicamente, ma ciò non giustifica il silenzio assoluto sui temi eticamente sensibili che dovrebbero distinguere la destra dalla sinistra.

I diritti civili oggetto della battaglia politica della sinistra

La sinistra, da tempo, ha spostato la sua attenzione dai cosiddetti “diritti sociali” – che avevano ad oggetto prevalentemente i diritti corporativi dei lavoratori – ai cosiddetti “diritti civili.

I diritti civili (ddl Zan, eutanasia, liberalizzazione delle droghe, adozione gay, utero in affitto, self id etc.) sono divenuti, in modo evidente, il fulcro dell’azione politica della sinistra. Proprio per questo, dunque, ci saremmo aspettati, che i candidati di centro destra avessero marcato, proprio su tale terreno, la differenza con la sinistra. Quello dei diritti civili che è strettamente legato ai temi eticamente sensibili è il vero terreno di scontro tra destra e sinistra; è il piano su cui si muove l’ala marciante del processo rivoluzionario.

La sinistra, coerentemente con la sua azione politica, in più di una piazza calabrese, in questa campagna elettorale, non ha esitato ad alzare la bandiera ideologica dei nuovi diritti. La destra, invece, è stata tatticamente a dormire, preferendo il “volemese bene” e scegliendo di non segnalare, su tale terreno, alcuna differenza con la sinistra, soprattutto per paura di perdere voti.

Ci rendiamo conto che è imbarazzante per chi proviene da una cultura relativista, o di sinistra e oggi è candidato con il centro destra, prendere una “posizione controcorrente, impopolare e di “destra”” che forse neppure condivide.

Non è, tuttavia, per bigottismo o per una tentazione confessionale che muoviamo questa critica, ma perché il centrodestra sembra aver deciso di abbandonare il terreno di scontro sul quale si combatte la battaglia decisiva per il futuro dell’umano e lasciarlo esclusivamente in mano alla sinistra. Rimane da chiedersi, perché il centrodestra attua un tale comportamento? Per opportunismo politico? Per tattica? Superficialità? Perché vuole appiattirsi al politically correct? O perché il centro destra è connivente, su tali temi, con la sinistra ed è, dunque, l’altra faccia della stessa medaglia?

Il centrodestra come pensa di contrastare in Regione l’azione rivoluzionaria della sinistra?

Il centro destra, probabilmente andrà al governo della Regione Calabria, ma ci chiediamo, con quale strategia culturale, sociale e politica pensa di contrastare l’azione rivoluzionaria e militante della sinistra, sui temi eticamente sensibili, che minaccia il bene umano, attuando una decostruzione antropologica?

Se sono molti quelli che non andranno a votare è perché non trovano differenze tra destra e sinistra. Se molti candidati passano da uno schieramento all’altro senza batter ciglio è perché le differenze tra centrodestra e centrosinistra sono sempre più fluide e indistinguibili.

Il centrodestra sembra essersi ormai omologato al pensiero politicamente corretto.

I candidati di centrodestra forse non hanno pensato che potrebbero essere molti i calabresi che vogliono sapere quale visione e quali progetti hanno su questioni decisive ed eticamente sensibili come la protezione della vita e della maternità, sulla famiglia, sulla libertà di educazione, sul rischio di indottrinamento all’ideologia gender dei loro figli nelle scuole, sul contrasto alle dipendenze, sul contrasto a proposte di leggi regionali ideologiche etc.?

Mancano poche ore alla chiusura della campagna elettorale e auspichiamo che i candidati del centrodestra abbiano finalmente il coraggio di mostrare la propria identità, prendendo posizione in una battaglia culturale, politica e antropologica decisiva a favore dell’umano, che si sta giocando sui temi eticamente sensibili. Tali temi, sono i soli che distinguono, o dovrebbero distinguere il centrodestra dal centrosinistra. Il fronte rivoluzionario non dorme e progetta una società sempre più fluida e priva di identità, come risponde a ciò il centrodestra?

Giancarlo Cerrelli – Presidente di “Popolo e Identità”

19060cookie-checkRegionali Calabria: qual è la differenza tra destra e sinistra?

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